Il DDL 1660, cosiddetto ‘sicurezza’, approvato alla Camera è lo strumento più repressivo messo in atto da questo Governo, per cui l’Italia diventerà un vero e proprio Stato di polizia. Carceri per blocchi stradali e scioperi, fino a 20 anni per chi protesta nelle carceri, nei CPR e contro le “grandi opere”, fino a 7 anni per chi occupa una casa sfitta, fino a 15 anni per resistenza attiva e 4 per resistenza passiva, carcere immediato per madri incinte o con minori di un anno, detenzione di armi personali per le forze dell’ordine, divieto di dare SIM telefoniche a chi non ha il permesso di soggiorno.
Se stai pensando “per chi si comporta bene, non cambia nulla”, ti chiediamo: che significa comportarsi bene? Alzarsi, lavarsi, lavorare, pulire casa, fare aperitivo, andare al ristorante, fare gite domenicali, ferie al mare o in montagna, e così via? La società in cui credi davvero può sostenersi su questo concetto di “comportamento per bene”? L’asservimento a un sistema violento non ti fa andare in carcere, ma ti rende complice della violenza. Se sei un padrone bianco con il SUV che pensa semplicemente a fatturare e a sfruttare il più possibile le risorse umane, economiche e ambientali, lo Stato ti ringrazierà, la società no.
Guardati attorno, guarda le persone intorno a te, solidarizza con loro, capisci il contesto, il tempo, i modi. Non banalizzare discorsi complessi, non semplificarli. Credi che una società che criminalizza sempre di più le persone marginalizzate sia corretta? Credi che sia giusto riempire carceri e CPR di persone messe violentemente ai lati della tua città?
Ti fa schifo il “degrado” del tuo quartiere? Non pensare che nasconderlo sia la soluzione, che una bella opera privata o un bel parchetto lasciato a sé stesso possa essere un miglioramento. Come può la giustizia sociale non riguardarti quando vivi in uno stato che vuole normalizzare l’avere presidi militare in ogni angolo della città? La polizia nelle strade deve farti paura perché è uno strumento di repressione e controllo. Fai i conti con il “degrado”, la marginalità, l’uso sempre più massiccio di alcol e droghe, la criminalità. Accetta innanzitutto che esistono, e analizzane il contesto, le ragioni, la violenza statale e sociale che regna tra le strade. Se i margini – sempre più ampi – sono lasciati a sé stessi e se il divario sociale è sempre più ampio, la violenza aumenta e il promotore è lo Stato insieme alla repressione militare, carceraria e psichiatrica e alle idee violente di guerra, difesa “legittima”, colonialismo e classismo su cui esso si basa.
Ribellati a un sistema violento, ribellati a un governo che criminalizza il dissenso, che incarcera chi blocca le strade per combattere il cambiamento climatico e piange quando quelle stesse strade vengono bloccate da frane e alluvioni ormai periodiche. Ribellati ad un sistema che permette a pochi di avere più case che vengono usate una volta l’anno e criminalizza chi vuole semplicemente un tetto sopra la testa. “Andassero a lavorare”, potresti dire da bravə sudditə, e invece ti chiediamo: sai che la quota dell3 occupat3 a rischio di povertà è all’11,5% (Istat 2024)? Sai che non tutte le persone possono accedere al mondo del lavoro (discriminazioni, salute, documentazione richiesta, mercato del lavoro sessista, razzista, abilista)? Non pensi che il diritto all’abitare dovrebbe essere per tutt3? Non credi che faccia schifo una città fatta di case sfitte (circa 50.000 a Torino) e gente che dorme al freddo e in costante pericolo per strada? Credi ancora che essere lə bravə sudditə ti renda liberə? Non sei liberə, sei solə in una gabbia da dove guardi un mondo che brucia, le guerre, le politiche di oppressione, gli abusi di potere, le discriminazioni. Da dove guardi persone che resistono e protestano per cambiare il mondo, persone la cui “colpa” è stata mettersi un tetto sulla testa, finire in carcere. Dalla violenza alla violenza.
Ribellati ed educa alla ribellione, educa al dissenso, alla giustizia sociale, alla solidarietà, alla rabbia. Arrabbiati e non pensare che la rabbia sia dannosa e che bisogna pensare a sé stessə e ai propri successi per stare meglio: odia chi ti sfrutta, chi ti controlla, chi ti può incarcerare dal nulla, odia le gabbie, l’assenza totale di comprensione, amore e solidarietà.
Rompi le catene, distruggi le gabbie, odia il g0vern0